

Il debutto del nuovo Frecciarossa 1000, una gioia a metà per i lavoratori della Manutenzione Trenitalia
L'imminente debutto del nuovo Frecciarossa 1000 (ETR 410), che andrà ad affiancare gli attuali ETR 400, rappresenta senza dubbio un passo avanti per l'Alta Velocità italiana. Tuttavia, dietro il clamore per i nuovi convogli, si nasconde una realtà sempre più preoccupante per i lavoratori della Manutenzione di Trenitalia: la progressiva e inesorabile perdita di attività e competenze interne.
L'arrivo dei nuovi treni, spesso accompagnato da contratti di "full service" che scaricano la manutenzione più complessa e redditizia sui costruttori esterni, di fatto espropria le Officine di Manutenzione Rotabili (OMR) di Trenitalia di una parte fondamentale del loro lavoro.
A ciò si aggiunge la dinamica riguardante l'attuale flotta; come annunciato, gli ETR 500 verranno gradualmente spostati dalle linee AV a favore di linee convenzionali come i collegamenti adriatici, in preparazione alla loro dismissione. Questo ricambio, sebbene "normale" per mezzi che hanno servito per oltre 20 anni, non è gestito con lungimiranza in termini di risorse umane.
La dismissione e il trasferimento del materiale rotabile "storico" mantenuto dalle OMR interne, combinato con i contratti di full service per il nuovo materiale, crea un circolo vizioso.
Diminuzione del carico di lavoro: meno treni da mantenere o manutenzione più superficiale e meno specialistica.
Perdita di competenze: il know-how tecnico specialistico, accumulato in anni di esperienza sulle flotte esistenti, rischia di svanire.
Incertezza occupazionale: le Officine e i Depositi Manutenzione si ritrovano con carichi di lavoro sempre più ridotti, ponendo interrogativi sul futuro degli organici e sull'utilizzo delle loro strutture.
Chiediamo con fermezza e urgenza:
- la revisione dei contratti di full service affinché si garantisca un ruolo centrale e una quota significativa di manutenzione al personale e alle strutture di Trenitalia.
- un piano industriale chiaro che destini nuove e adeguate attività di manutenzione (anche per il materiale che migra sulle linee convenzionali o per altre flotte del Gruppo) alle Officine e ai Depositi Manutenzione, salvaguardando così l'occupazione, le competenze e l'efficienza interna.
Non possiamo permettere che i lavoratori della Manutenzione, che con professionalità e dedizione hanno garantito l'efficienza di intere generazioni di treni (dagli ETR 500 ai Frecciarossa di prima generazione), diventino la variabile di sacrificio di fronte alle scelte aziendali.
La manutenzione è il cuore pulsante della sicurezza e dell'efficienza ferroviaria, e deve rimanere un patrimonio e una risorsa interna di Trenitalia.